Facciamo mai spazio a noi stessi, soltanto a noi?
Viviamo disarmonie oppure siamo realmente e fiduciosamente legati a noi stessi?
Spesso si hanno delle certezze che sanno di plastica, che con il primo vento d’ottobre,
si perdono e si confondono in cieli diversi e lontani da noi. Forse è proprio
questo il senso di mettere radici solide quanto le rocce che costituiscono gran
parte dell’Himalaya. E’ proprio il senso di mantenere fede a noi stessi e di
coltivare quella certezza che di plastica di certo non sa, poiché i nostri
gusti tattili si sono rafforzati e chiedono ossigeno migliore, sano. Chiedono
di essere rispettati per il percorso fatto, accalappiato, vissuto e plasmato.
Così la responsabilità di come trascorrono i nostri
giorni è meramente nostra. Nessuno ha colpa e da nessuno, noi dipendiamo.
Nemmeno da un sorriso di qualcuno che distrattamente ci attraversa la strada.
Noi dipendiamo solo da noi stessi e da quanta veracità e genuinità ci mettiamo
in quel che ogni giorno, di noi compiamo. Niente altro
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